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MECA: innovazione e valorizzazione del mais canavesano

Immagine di copertina di Molino Peila: www.molinopeila.it/it/progetti/progetto-meca

I Gruppi Operativi (GO) del PEI AGRI rappresentano uno strumento di collaborazione tra imprese agricole, enti di ricerca e attori della filiera, finalizzato allo sviluppo e alla sperimentazione di soluzioni innovative per un’agricoltura più sostenibile e competitiva. In Piemonte, le Misure 16 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 hanno sostenuto numerosi progetti orientati all’innovazione, tra i quali si distingue MECA – MElia CAnavesana, un’iniziativa che unisce ricerca genetica, valorizzazione territoriale e qualità nutrizionale nel comparto maidicolo.

Il progetto nasce dall’esigenza di rilanciare la coltivazione del mais nel territorio canavesano, partendo dal recupero e dal miglioramento del germoplasma locale, con l’obiettivo di creare una filiera territoriale di alta qualità capace di generare valore economico e culturale per le aziende e i consumatori.

Origine e finalità del progetto

Le varietà tradizionali locali di mais presentano significative limitazioni operative quando si tenta di inserirle in una filiera produttiva di livello industriale: le rese ottenibili sono spesso molto inferiori rispetto a quelle degli ibridi convenzionali, rendendo difficoltosa la gestione economica dei costi e dei volumi, mostrano una bassa tolleranza agli stress, e ridotta compatibilità con le pratiche agricole moderne, ìessenziali in una filiera industriale efficiente.

L’idea alla base di MECA è pertanto quella di coniugare innovazione genetica e tradizione agricola, sviluppando nuovi ibridi di mais che conservino le qualità organolettiche e nutrizionali delle varietà locali, in particolare del Pignoletto canavesano, ma con prestazioni agronomiche paragonabili a quelle dei moderni ibridi commerciali.

Il progetto, avviato nel 2020 e concluso nel 2024, si propone di:

  • migliorare la sostenibilità produttiva dei sistemi maidicoli del Canavese;
  • valorizzare il patrimonio genetico autoctono attraverso metodi di selezione avanzata;
  • creare una filiera di elevata qualità;
  • promuovere una maggior qualità nutrizionale e sicurezza alimentare dei prodotti derivati dal mais.

La finalità di MECA è dunque duplice: da un lato preservare un’eredità agricola locale, dall’altro innovarla per garantire competitività, redditività e coerenza con le attuali esigenze di mercato e sostenibilità.

I soggetti coinvolti

Capofila del progetto, finanziato nell’ambito della Misura 16.1.1 del PSR Piemonte 2014-2020, è Molino Peila S.p.A., azienda leader nella macinazione di cereali e legumi, impegnata nella promozione di filiere italiane tracciate e sostenibili.

A fianco del Molino Peila hanno collaborato:

  • il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino, responsabile della parte di ricerca genetica e sperimentazione agronomica;
  • la Cooperativa Agricoltori del Canavese, che ha coordinato la partecipazione delle aziende agricole del territorio;
  • diverse aziende agricole locali che hanno messo a disposizione i terreni per le prove in campo e contribuito al monitoraggio agronomico.

Una rete di competenze scientifiche, tecniche e imprenditoriali che ha permesso di coniugare la ricerca accademica con l’esperienza diretta degli operatori del settore.

Metodologie adottate

Le attività di MECA si sono articolate in diverse fasi di ricerca e sperimentazione.
In primo luogo, i ricercatori del DISAFA hanno sviluppato nuove varietà ibride, incrociando il germoplasma del mais canavesano Pignoletto rosso con linee portaseme ad alta attitudine agronomica, così da ottenere nuovi ibridi in grado di esprimere elevata produttività, stabilità e adattabilità alle condizioni pedoclimatiche pur mantenendo alcune caratteristiche del Pignoletto e soprattutto garantendo riconoscibilità territoriale e tracciabilità.

Le prove sperimentali, condotte tra il 2021 e il 2023 presso aziende agricole del Canavese, hanno riguardato diversi genotipi di mais testati in due sistemi colturali (convenzionale e biologico). I nuovi genotipi sono stati valutati in relazione all’ecotipo locale e a due ibridi commerciali di riferimento nella filiera molitoria per il settore alimentare.
Ogni genotipo è stato valutato in termini di:

  • produttività, resa e uniformità agronomica;
  • resistenza agli stress;
  • contenuto in composti bioattivi;
  • sanità.

Parallelamente, presso gli impianti di Molino Peila sono state eseguite prove molitorie e tecnologiche sulle nuove varietà, confrontando diversi processi di trasformazione. Le farine ottenute sono state sottoposte ad analisi chimiche e sensoriali per valutarne resa, sanità e presenza di composti bioattivi.

Risultati emersi

Le prove di campo e di laboratorio hanno portato a risultati di grande rilievo.
Il principale esito del progetto è rappresentato dallacreazione di un genotipo stabile, con caratteristiche sensibilmente migliori rispetto alla varietà di partenza, il “Peila 08”, derivato dal miglioramento genetico del Pignoletto canavesano e iscritto al Registro nazionale delle varietà di mais nella classe FAO 600.

Gli ibridi di Pignoletto hanno mostrato rese piuttosto stabili, buona tolleranza agli stress e un profilo qualitativo superiore, mantenendo al contempo le caratteristiche organolettiche tipiche del germoplasma originario.
Anche dal punto di vista molitorio, le farine derivate hanno presentato buone rese di estrazione, ridotta contaminazione da micotossine e una composizione nutrizionale interessante per prodotti semi-integrali e integrali.

Il progetto ha quindi dimostrato che il miglioramento genetico mirato, se accompagnato da una filiera coordinata, può restituire valore economico, ambientale e identitario a un territorio di tradizione agricola come il Canavese.

Un modello di filiera innovativa e territoriale

Il valore distintivo di MECA risiede nella sua capacità di creare un modello di filiera territoriale integrata e sviluppata, che unisce innovazione, qualità e identità locale.
Attraverso la collaborazione tra ricerca, aziende agricole e industria di trasformazione, il progetto ha permesso di trasferire rapidamente i risultati della sperimentazione al contesto produttivo reale.

Il Molino Peila ha svolto un ruolo centrale non solo come capofila, ma anche come catalizzatore di innovazione, garantendo il collegamento tra la fase agricola e quella industriale. Le aziende agricole del Canavese hanno sperimentato in campo le nuove varietà, contribuendo con osservazioni pratiche fondamentali per la loro messa a punto.

Il progetto ha inoltre investito molto nella divulgazione dei risultati, producendo materiali tecnici e divulgativi – come schede varietali, linee guida e opuscoli – e organizzando incontri pubblici e giornate dimostrative, reperibili alla pagina del progetto MECA.

MECA rappresenta oggi un esempio virtuoso di innovazione applicata al territorio, capace di generare una filiera maidicola di livello industriale, di qualità e profondamente radicata nel suo contesto geografico e culturale.

Risorse utili

Opuscolo – Le varietà oggetto di sperimentazione

Scheda tecnica – Innovazioni per la filiera del mais alimentare

Guida alle buone pratiche di coltivazione delle nuove varietà ibride di Pignoletto

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