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Ciò che Mangio: una CSA per coltivare fiducia, territorio e biodiversità

4 Agosto 2025

CSA Ciò che mangio

Il progetto CSA Ciò che Mangio nasce all’interno dell’Associazione Ciò che Vale di Chieri, realtà impegnata in attività volte alla tutela ambientale e alla valorizzazione dell’economia locale. In linea con questi obiettivi, a gennaio 2022 l’Associazione ha dato vita a una CSA (Comunità di Supporto all’Agricoltura).

Cos’è una CSA? 

Una CSA è un modello di collaborazione diretta tra agricoltori e cittadini, fondato su un’alleanza solidale e mutualistica. I membri della comunità si impegnano a sostenere economicamente la produzione agricola locale attraverso il pagamento anticipato di una quota stagionale. In cambio, ricevono regolarmente prodotti freschi, di stagione e a filiera corta, coltivati nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Questo sistema consente agli agricoltori di pianificare con maggiore stabilità il lavoro, riducendo la dipendenza dal mercato e condividendo con i fruitori sia i benefici sia i rischi della produzione agricola.

I membri della comunità sono detti fruitori,a sottolineare come si tratti non di meri consumatori finali di un prodotto, ma di partecipanti attivi all’interno di un sistema comunitario e solidale.

Come funziona Ciò che Mangio

L’Associazione Ciò che Vale, riconosciuta sul territorio l’esistenza di una certa sensibilità e attenzione per le tematiche della salute, del cibo locale e stagionale e del rispetto per l’ambiente e la biodiversità, nel 2022, ispirandosi al modello della CSA Arvaia (Bologna) e cercando di adattarlo al contesto territoriale della collina torinese, dà vita alla CSA Ciò che Mangio.

La stagione agricola, nel caso di Ciò che Mangio, si sviluppa da settembre a giugno. Durante i mesi precedenti all’avvio, produttori e fruitori collaborano alla definizione di un piano produttivo condiviso, in cui si combinano le previsioni agronomiche degli agricoltori con le richieste dei fruitori, compatibilmente con le caratteristiche pedoclimatiche del territorio.

Nel corso della stagione, ognuna delle oltre 90 famiglie associate riceve 35 panieri, distribuiti settimanalmente con una frequenza di 3 o 4 consegne al mese, in base alla stagione. I panieri variano da 3 kg (formato piccolo) a 5 kg (formato grande), con una composizione che include ortaggi, frutta e uova prodotte dagli otto agricoltori aderenti, tutti localizzati nell’area della collina torinese, che garantiscono forniture rispettose dell’ambiente e della biodiversità, coltivate prevalentemente con modalità biologiche e naturali. Il pagamento è, ovviamente, anticipato, con una quota che corrisponde al valore di €9.50 o €15 a paniere, in base alla dimensione scelta.

Il coordinamento è affidato a un team che gestisce il rapporto con i produttori e la programmazione delle consegne. La logistica dei panieri è curata da un gruppo di volontari che, ogni martedì, riceve i prodotti e li suddivide equamente tra le cassette, in base alla dimensione scelta da ogni famiglia, e organizza la distribuzione in tre punti: uno a Chieri e due a Torino.

Uno degli elementi centrali del progetto è la trasparenza. Almeno tre volte all’anno si tengono assemblee dei soci, durante le quali si condividono i dati di produzione, i costi, i ricavi e il bilancio complessivo della CSA, oltre alla programmazione delle coltivazioni della stagione successiva, che tiene conto tanto delle possibilità degli agricoltori quanto delle esigenze e interessi dei fruitori. Questo rafforza il legame di fiducia tra produttori e fruitori, e favorisce un’autentica partecipazione alla vita della comunità agricola.

Il punto di vista del fruitore

Il socio conosce in anticipo, a grandi linee, quali prodotti troverà nel proprio paniere, in base alle scelte compiute in sede di programmazione e alla stagionalità, ma anche alle variazioni e agli imprevisti che caratterizzano ogni stagione agricola (le temperature, l’abbondanza e la distribuzione delle precipitazioni, gli eventi climatici estremi, i possibili attacchi di parassiti…). Al momento della progettazione ogni agricoltore propone i prodotti per cui il suo territorio è più vocato, cercando di offrire alle famiglie una gamma di prodotti più ampia possibile

Il fruitore non solo si approvvigiona stabilmente di cibo locale, stagionale e sano, ma ha la possibilità di scoprire nuovi prodotti, imparare a cucinarli e apprezzarli, assaggiare sapori peculiari e inaspettati del territorio, conoscere produzioni di nicchia, come prodotti con presidi Slow Food, primizie, piante ed erbe spontanee, che non troverebbe sul banco del supermercato, ma che hanno la propria dignità e hanno bisogno di essere scoperti. I fruitori apprezzano particolarmente la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e sapere che il prodotto che mangiano valorizza realmente il loro territorio.

Il punto di vista dell’agricoltore

Grazie alla conoscenza anticipata del numero di soci aderenti e della quantità di panieri da consegnare durante la stagione, i produttori coinvolti nella CSA sono in grado di pianificare con maggior precisione le proprie attività colturali. Questo approccio consente di dimensionare la produzione su una base certa e garantita, riducendo l’incertezza economica e logistica tipica dei mercati convenzionali. Il prezzo dei prodotti viene concordato in anticipo e costruito in funzione dei reali costi di produzione, risultando indipendente dalle fluttuazioni del mercato e garantendo un equilibrio tra sostenibilità economica per il produttore e accessibilità per il fruitore. Questo pre-ordine stagionale collettivo permette di calmierare i prezzi, inclusi quelli delle primizie, consentendo anche al fruitore di accedere a una buona varietà di prodotti senza che siano soggetti a dinamiche speculative tipiche del variare della stagionalità. È un sistema che consente anche di ridurre lo spreco alimentare poiché, in caso di eccedenze produttive, i fruitori possono volontariamente assorbire il surplus, che grazie allo stretto legame con Ciò che Vale e altre realtà del terzo settore può eventualmente essere redistribuito alle persone bisognose.

In conclusione…

Progettualità come la CSA Ciò che Mangio realizzano e sostengono un meccanismo di sostenibilità integrata

  • Sostenibilità sociale: garantisce un compenso equo ai produttori, promuove la collaborazione tra aziende agricole, crea un legame diretto tra comunità e produttori, valorizza le eccellenze locali.
  • Sostenibilità ambientale: incentiva produzioni biologiche, tutela l’agrobiodiversità, accorcia la filiera, elimina trasporti e imballaggi, riduce gli sprechi grazie all’assorbimento delle sovrapproduzioni da parte dei fruitori.

Abbiamo parlato di CSA durante il webinar del 9 luglio: non perderti le prossime iniziative di IDEA, iscriviti alla newsletter!

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