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Gestire le risorse idriche tra difesa idrogeologica e produttività

Gestire le risorse idriche nelle aree collinari

Casalborgone, 20 novembre 2025 – Sala Consiliare

La gestione sostenibile dell’acqua nelle aree collinari è oggi una delle sfide più urgenti per i territori rurali, sia in termini di sicurezza idrogeologica sia di continuità produttiva. Su questo tema si è concentrato l’incontro Gestire le risorse idriche per la sicurezza e la produttività in aree collinari, che si è svolto giovedì 20 novembre 2025 presso la Sala Consiliare del Comune di Casalborgone.

L’appuntamento ha riunito istituzioni, ricercatori, tecnici e professionisti, offrendo un quadro multidisciplinare sulle criticità e sulle opportunità legate all’acqua in contesti collinari.


Un’introduzione sul ruolo strategico dell’acqua

Ad aprire i lavori Elena Di Bella (Direzione Sviluppo Rurale e Montano, Città Metropolitana di Torino), che ha sottolineato come la gestione delle risorse idriche rappresenti un nodo centrale per il futuro dei territori rurali, soprattutto in un contesto segnato da cambiamenti climatici, eventi estremi e crescente pressione sulle risorse naturali.

L’acqua: da fattore di rischio a risorsa

Il cuore dell’incontro è stato il contributo del team dell’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Terra, con gli interventi della Prof.ssa Sabrina Bonetto e del Dott. Leonardo Perino, che ha realizzato uno studio specifico sull’area comunale di Casalborgone.

L’intervento della Prof.ssa Bonetto ha illustrato come la risorsa idrica, spesso percepita principalmente come elemento di rischio nelle aree collinari – per eventi intensi, piene e instabilità del territorio – possa invece diventare una risorsa strategica se compresa e gestita in modo corretto.

La presentazione ha introdotto i principali parametri che determinano la disponibilità idrica (precipitazioni, evapotraspirazione, ruscellamento e infiltrazione) e mostrato, attraverso dati e rappresentazioni climatiche sul Piemonte e la Valle d’Aosta, come variazioni di pioggia e temperatura influenzino il bilancio idrico nel lungo periodo.

Una parte centrale del lavoro è dedicata alla valutazione delle portate di piena, con spiegazioni sui modelli di calcolo, sui fattori che incidono sulle piene improvvise e sul ruolo del tempo di corrivazione nel determinare le condizioni critiche di deflusso.

Un esempio concreto di gestione dell’acqua, pur se contestualizzato in un territorio differente, è la proposta di sbarramenti sui torrenti Negrone e Tanarello, a scopo di difesa idrogeologica della Valle Tanaro, interessata più volte negli ultimi decenni da eventi alluvionali.

Di particolare interesse la possibilità di realizzare strutture ibride, come quella immaginata sul torrente Negrone, che rappresentino bacini di laminazione e accumulo, che possano ovvero assolvere a un doppio compito: non solamente di difesa idrogeologica dei territori a valle, ma anche di stoccaggio della risorsa idrica per futuri utilizzi, ad esempio a fini di produttività agricola.

Per approfondire il progetto della Valle Tanaro

Nel complesso, il contributo offre un quadro chiaro e scientifico delle dinamiche dell’acqua in ambiente collinare, evidenziando l’importanza della conoscenza idrologica come base per una gestione più sicura, consapevole e sostenibile della risorsa.

Come anticipato, il Dott. Perino ha realizzato e illustrato in questa sede uno studio puntuale e localizzato per la valutazione delle risorse idriche e della relativa pericolosità idrogeologica rispetto ad alcune sezioni dei corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale di Casalborgone, interessato nel passato da fenomeni di allagamento, calcolando il rischio che la loro portata massima venga superata in caso di precipitazioni con diversi gradi di frequenza probabile.

L’invaso di laminazione di Casalborgone: un esempio concreto

A seguire, Gabriele Papa (Settore Difesa del Suolo, Città Metropolitana di Torino) ha raccontato l’esperienza dell’invaso di laminazione che sarà realizzato nel Comune di Casalborgone, un’infrastruttura pensata per ridurre il rischio idraulico e gestire in modo più efficiente i volumi d’acqua nei momenti di piena. Il caso ha mostrato come opere mirate, inserite in una visione territoriale coordinata, possano contribuire alla sicurezza e alla resilienza locale.

Masterplan dell’acqua: una risorsa a scala di distretto

In chiusura, Davide Murgese (SeaCoop Stp) ha presentato il Masterplan dell’acqua realizzato per il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, un modello di gestione e programmazione organica e sostenibile della risorsa idrica applicabile alla scala distrettuale. L’intervento ha evidenziato l’importanza di una pianificazione integrata che coinvolga amministrazioni, imprese agricole, tecnici e comunità locali, con l’obiettivo di preservare la risorsa e garantirne l’utilizzo produttivo nel lungo periodo.

Masterplan SWITCH Distretto Chierese-Carmagnolese – Dott. Murgese


Si ringraziano tutti gli intervenuti, il Comune di Casalborgone per l’ospitalità, e in special modo la Dott.ssa Di Bella, la Prof.ssa Bonetto, il Dott. Perino, il Dott. Papa, il Dott. Murgese per i preziosi contributi e per aver reso disponibili i materiali allegati a questo articolo.

27 Novembre 2025

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